disAvventure a Lisbona: pronto soccorso

Per esperienza personale vi do un consiglio: se dovete stare per un po' di tempo in un paese assicuratevi appena possibile di avere un ...

Per esperienza personale vi do un consiglio: se dovete stare per un po' di tempo in un paese assicuratevi appena possibile di avere un dottore, o un centro sanitario di riferimento, una guardia medica, o chiunque vi possa curare senza dover per forza andare al pronto soccorso. Ora veniamo alla mia disavventura di giovedì con il sistema sanitario portoghese.


Era già da qualche giorno che avevo un dolore nella parte bassa della pancia a destra, ma mercoledì sera facevo fatica a stare in piedi. Visto che la mattina non mi era per niente passato e visti i miei ultimi trascorsi con gli ospedali, ho deciso di andare subito al
Centro de Saúde, una specie di ASL e guardia medica insieme (sotto casa mia tra l'altro! Non mi sembrava vero avere tutta 'sta fortuna). Ovviamente era chiuso, per sempre proprio, e il nuovo centro di riferimento è Sete Rios. Mezz'ora di mezzi e arrivo a Sete Rios, e fino a qui tutto bene, è anche vicino a dove lavoro, così, penso, posso arrivare in ufficio dopo la pausa pranzo.
Però qui mi dicono che in realtà il centro di riferimento per la zona in cui vivo è un altro, mi spara l'indirizzo e mi liquida passando alla persona dopo di me in 35 secondi. Metto l'indirizzo su Google, altri 40 minuti di mezzi previsti, ma quando mi rendo conto che stiamo passando per una zona che non è neanche più Lisbona mi viene il dubbio che ci sia più di una rua do Patrocinio 60, e che al 90% quella che ho cliccato io è quella sbagliata (infatti).
Dopo un'altra ora di mezzi/attesa in cui la mia intrattenitrice alternava una domanda a me ad una ricerca accurata del contenuto di tutti i cestini della stazione di Braço de Prata, arrivo al centro di Estrela, dove -non ci credo- mi dicono che il mio Centro di Saùde di riferimento è quello di Lapa. Io non so se ridere o piangere, ma essendo convinta di trovarmi in una candid camera per non fare la figura della babba opto per la prima. Almeno l'altro centro è solo a 15 minuti a piedi. In salita. Sotto il sole.
Qui la situazione da tragicomica diventa teatro dell'assurdo, con il responsabile del centro che mi dice di parlargli in francese perché non parla inglese, però poi non parla nemmeno il francese. Credo l'apice di questo climax ascendente sia arrivato quando la tizia dell'accettazione mi ha detto testuali parole: “No mi dispiace, non prendiamo casi urgenti in settimana, devi tornare sabato.” Giuro che nonostante la situazione non ce l'ho fatta a non ridere. Alla fine il responsabile del centro mi dice (in portoghese se per caso ve lo steste chiedendo) di andare in ospedale (rigorosamente São José, state attenti a non morire lontani da casa), che tanto è orario di pranzo, c'è poca gente.
E all'alba delle 2 forse mi registrano in ospedale. Mi visitano, mi fanno un po' di esami e alla fine vado via da lì sapendo cosa non ho, ma senza sapere cos'ho, per quello mi dicono di fare degli esami più approfonditi una volta tornata in Italia.
Welcome to Portugal, mi ha detto qualcuno.

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