Le sette colline di Lisbona, tra storia e leggenda

Storia e leggenda si confondono nel racconto sulla nascita di questa città. Magica, poetica e romantica Lisbona , ancora una volta mi stup...

Storia e leggenda si confondono nel racconto sulla nascita di questa città. Magica, poetica e romantica Lisbona, ancora una volta mi stupisce.

Comincio questo post con una leggenda sulla fondazione di Lisbona e sulla nascita delle sue sette colline.
Prima ancora che fosse occupata da Fenici e Romani, esisteva qui un regno chiamato “Ofiusa”, abitato da enormi serpenti. La regina, bellissima, aveva volto e busto da donna ma coda da serpente.
Nel corso del suo viaggio qui arrivò Ulisse, che, incantato dalla bellezza e ricchezza della terra, decise di edificare qui Ulisseia. Appena lo vide, la regina s’innamorò perdutamente di lui, tanto da essere disposta a cedergli Ofiusa in cambio del suo amore. Ulisse accettò, temendo la sua ira, e approfittando per far riposare il proprio equipaggio e per fare rifornimenti, ma qualche giorno dopo partì, lasciando sola la regina. Quando questa si svegliò e non lo trovò accanto a sé, arrabbiata e profondamente ferita, nonostante la sua grossa coda non le permettesse di muoversi con grande velocità, arrivò dalla collina su cui viveva fino al fiume Tago (Tejo), lasciando dietro di sé le sette colline su cui sorge oggi Lisbona. Queste, infatti, tendono tutte al fiume Tago, verso la ricerca dell'unico, vero e grande Amore.


Santa Catarina
La collina che va da Largo Camões al Bairro Alto a Calçada do Combro e con uno dei miradouro più belli, Santa Catarina Adamastor.


La leggenda legata a questo colle riguarda un'espressione popolare portoghese: “ficar a ver navios”, che significa aspettare qualcosa che non succederà, qualcuno che non arriverà.
Una prima spiegazione è legata ai tempi delle grandi navigazioni e scoperte, quando molti portoghesi si recavano, appunto, sulla collina di Santa Caterina, punto molto alto della città con vista sul Tago, sperando nel ritorno di D. Sebastião, re del Portogallo scomparso in Africa nel 1578, rifiutando di credere alla sua morte. Ovviamente il re non fece mai ritorno.
La seconda spiegazione è legata al fatto che, da Santa Caterina, le donne aspettassero le navi con a bordo i mariti di ritorno dai viaggi nel nuovo mondo, ma molte volte senza successo.
L'ultima interpretazione è legata all'arrivo tardivo del generale francese Junot a Lisboa, nel novembre 1807, durante l'invasione francese. La leggenda narra che, dall'alto del miradouro di Santa Caterina, il generale vide la flotta con a bordo la famiglia di corte portoghese partire alla volta del Brasile, rimanendo, letteralmente, a guardare le navi senza riuscire mai a catturare i reali.


Chagas
Una prima leggenda narra che in passato questa collina e Santa Caterina costituissero un colle unico, chiamato Pico do Belveder, ma che, in seguito al terremoto e al conseguente maremoto, venne scavata una profonda depressione, dove oggi si trova l'elevador da Bica, che divise il monte in due.
L'altura di Chagas prende il nome, appunto, dalla chiesa di Chagas e comprende Largo do Carmo e l'area circostante. Secondo un'altra leggenda, sarebbe stato in questa chiesa il venerdì delle ceneri del 1542 che Camões vide per la prima volta Natércia, dama di Corte di cui s’innamorò perdutamente.

São Roque

è la collina di Sâo Pedro de Alcantara, della chiesa di São Roque e in generale del Bairro Alto.
La storia su questa collina riguarda la statua di un bambino che si trova in mezzo al giardino di São Pedro de Alcântara.
La statua raffigura in realtà Eduardo Coelho, fondatore del Diário de Notícias, uno dei principali quotidiani portoghesi che ha fatto la storia del paese, la cui sede, molto caratteristica, si trova in Piazza Marquês de Pombal.
Il giornalista José Eduardo Coelho fondò il quotidiano più di 150 anni fa insieme a Tomás Quintino Antunes, proprietario della Tipografia Universal, che si trovava nel Bairro Alto, in rua dos Calafates, che oggi invece si chiama proprio Rua Diário de Notícias.

Santo André
È la collina più alta di Lisbona, per questo sia dal miradouro da Graça che da quello di Nossa Senhora do Monte si gode di una vista spettacolare su tutta la città. La leggenda su questa collina riguarda la piccola chiesa di Nossa Senhora do Monte. All'interno di questa cappella c'è una sedia di pietra, su cui, secondo la leggenda, le donne incinte si siedano per avere un parto felice (e dove si narra si sia seduta anche Maria Anna d'Asburgo, incinta dell'erede al trono).


São Jorge
Una leggenda narra che durante la riconquista cristiana della penisola iberica, il cavaliere dell'esercito cristiano di D. Afonso Henriques, Martim Moniz, realizzando che una delle porte della città era per metà aperta, sacrificò la sua stessa vita frapponendo il proprio corpo per impedire che la porta si chiudesse, permettendo così l'accesso all'esercito cristiano e la conquista della città.

São Vicente
È la collina di Alfama, con Sâo Vincente da Fora, Sé, Santo Estevão ed il Pantheon, che identifica la Chiesa di Santa Engracia, da cui deriva l'espressione portoghese "Opere di Santa Engracia", che si usa per indicare qualcosa senza una fine.

La leggenda riguardante questa chiesa è legata ad un giovane ebreo condannato al rogo dall'Inquisizione il 3 Febbraio, 1631.
Si dice che una suora si fosse innamorata del giovane Simon Pires Solis, così grande era il loro amore che ogni notte il ragazzo si recava di nascosto al convento per vedere l'amata.
Una notte, il tabernacolo della chiesa venne rubato, e Simon Solis, che fu visto di notte vicino alla chiesa, fu denunciato all'Inquisizione e condannato a morte. Mentre veniva portato al rogo, passando per le opere della Chiesa di Santa Engracia, disse: "Muoio innocente! Ed è certo che io sono innocente come è certo che queste opere non verranno mai terminate!”.
Da allora, 1631, i lavori per Santa Engracia sono stati difficili da terminare. Quando i lavori erano stati quasi completati, la cupola crollò e per difficoltà tecniche non vennero ripresi. Dopo il terremoto del 1755 è stato provato di nuovo a ricostruire il tetto, ma è solo nel 1966 con Salazar che la chiesa venne definitivamente terminata.


Sant'Ana
La colina di Sant'Ana è una delle più centrali di Lisbona, comprendendo la zona di Martim Moniz, Praça da Figueira e Arroios.
Una delle piazze principali di quest'area, che in passato si chiamava, appunto, Campo de Santana, oggi viene chiamata Campo dos Mártires da Pátria. Questa piazza ha avuto, nel corso degli anni, molteplici usi, da piazza in cui venivano eseguite le condanne a morte, a piazza per gli spettacoli dei tori, a piazza che ospitava la Feira da Ladra.
Dal 1879 la piazza ha cominciato ad essere identificata con l'attuale nome in memoria dell'esecuzione sulla forca il 18 ottobre 1817 di Gomes Freire de Andrade e di 11 suoi compagni, accusati di cospirazione contro il generale Beresford, che al tempo aveva la reggenza della città per conto del governo britannico. Il fatto intensificò ulteriormente il malcontento verso gli inglesi, che portò nel 1820 alla Rivoluzione e alla caduta del maresciallo Beresford. Per questo Gomes Freire de Andrade è ritenuto da sempre uno dei simboli della lotta per la libertà nella storia portoghese.

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